BMW: allo studio un range extender per elettriche da oltre 1.000 km di autonomia

La Casa di Monaco, secondo recenti indiscrezioni, sta seriamente prendendo in considerazione la possibilità di proporre la tecnologia range extender per i suoi nuovi modelli a emissioni zero: non per tutti, però, ma sui Suv più grandi e, forse, sulla berlina più lussuosa della gamma

Le sue nuove auto a emissioni zero superano già gli 800 km di autonomia ma la Casa di Monaco ne vuole offrire di più. Possono ottenerla con la tecnologia EREV, acronimo di Extender Range Electric Vehicle, che un motore termico come generatore per ricaricare le batterie delle vetture elettriche. 

È una tecnologia che a Monaco conosco bene, perché è stata utilizzata sulla sua prima elettrica prodotta in serie: la i3, lanciata nel 2013. La tecnologia ad autonomia estesa è attualmente sempre più presa in considerazione dai marchi europei, che vi hanno trovato un'ancora di salvezza per rendere le auto elettriche più appetibili. 

Le auto a emissioni zero stanno presentando ai costruttori una serie di sfide completamente sconosciute, e lo stesso vale per i clienti. Ad esempio, una di queste è il prezzo che i clienti devono pagare per avere una batteria più potente che garantisca una maggiore autonomia. Tanto per fare un confronto su alcuni modelli a motore termico Mercedes offre un serbatoio di maggiore capacità come optional, ma la stragrande maggioranza dei clienti non ne è a conoscenza. Le concessionarie di solito non lo propongono perché è considerato uno spreco inutile di denaro, un extra che nemmeno i clienti più facoltosi pagherebbero. 

Per quanto riguarda invece le auto elettriche ci è stato più volte detto che le batterie stanno diventando più economiche, ma questo non significa che il prezzo delle auto elettriche stia scendendo anzi: batterie più potenti incrementano i costi. Questi sono solo due aspetti per cui numerosi marchi stanno lavorando sulla tecnologia ad autonomia estesa. 

Sappiamo già che Renault sta testando questa tecnologia con un motore Horse, così come Volkswagen, per i suoi futuri modelli elettrici, non esclude questa opzione, quanto a BMW sebbene la nuova iX3 sia riuscita a superare gli 800 chilometri di autonomia, stanno seriamente prendendo in considerazione anche la tecnologia EREV. 

Questo sistema non è sconosciuto, come detto, alla Casa di Monaco, che lo aveva già utilizzato nella prima generazione della BMW i3 per la versione REx, aumentando l'autonomia a 300 chilometri, grazie a un motore bicilindrico da 650 cc di Kymco, poi utilizzato nel maxi-scooter C650 GT. Questa opzione aveva incrementato le vendite di quella prima auto elettrica prodotta in serie, ma alla fine era uscita di scena quando BMW aveva aumentato la capacità della batteria della i3 e, di conseguenza, ne aveva incrementato l'autonomia. 

I tempi sono cambiati e oggi superare i 1.000 chilometri di autonomia con un'auto elettrica, come se fosse un diesel o un ibrido plug-in, significa investire di più in batterie molto costose, il cui costo si ripercuoterebbe inevitabilmente sui clienti. 

Le prime indiscrezioni sui test di BMW sono circolate la scorsa estate, ma recentemente fonti tedesche hanno rivelato che la Casa sta valutando l’impiego di un piccolo motore a combustione come generatore di corrente sulla lussuosa ammiraglia elettrica i7. 

BMW non ha né smentito né confermato l'informazione, affermando che "l'azienda analizza costantemente i modelli di utilizzo, le esigenze dei clienti e le tendenze del mercato". La realtà è che le carrozzerie di grandi dimensioni offrono spazio sufficiente per l'integrazione parallela di un motore elettrico e di un generatore, e in modelli come il Suv BMW iX7 attualmente in fase di sviluppo, questa è una soluzione migliore di una batteria di dimensioni e peso enormi. 

Vero, un cliente che acquista un Suv del genere non fa particolare attenzione al costo della batteria, ma non è nemmeno uno sprovveduto. Una X7 elettrica con range extender potrebbe essere commercialmente più appetibile in Europa ma soprattutto negli Stati Uniti, così come in Cina dove questa tecnologia sta raggiungendo il suo apice. 

Come BMW riuscirà a farlo questa volta è, al momento, un mistero, ma con una gamma così vasta di componenti, sia per auto che per moto, a Monaco hanno in casa soluzioni tecniche più che sufficienti per garantire che i clienti dei loro veicoli elettrici più lussuosi non debbano preoccuparsi di lunghi tempi di ricarica; dopotutto, questo dovrebbe essere un vantaggio, proprio come la massima autonomia possibile. 

Mercedes ha già testato batterie capaci di garantire 1.200 chilometri di autonomia, ma il prezzo di un’auto elettrica equipaggiata con questa tipologia di batterie non è noto se non che è molto alto. Sicuramente, sarebbe molto superiore di  quello di un modello dotato di tecnologia EREV dove nelle brevi percorrenze il motore che funziona sempre è quello elettrico, mentre nei viaggi lunghi, anche molto lunghi, è quello a combustione che fornisce una riserva di energia aumentando l'autonomia. Chi guida dovrà solo ricordare che il serbatoio del carburante non è eterno …

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