Gilles Vidal, capo dello stile Renault, passa a Stellantis: ne vedremo delle belle?
Dopo Luca de Meo, un altro nome eccellente lascia Renault: Gilles Vidal, numero uno del design e nel suo campo un fuoriclasse, dal 1° ottobre sarà il nuovo Head of Design per i marchi europei di Stellantis per rifondare la loro l'identità. Come? Con macchine che piacciono subito a tutti, a differenza di quelle cinesi, di cui si può dire tutto tranne che sono belle
Che aria tira alla Renault? Brutta. Dopo il Ceo italiano Luca de Meo se ne va un altro pezzo da novanta: Gilles Vidal, il capo dello stile ma soprattutto uno dei pochi fuoriclasse nel mondo del design automobilistico. Dal 1° ottobre Vidal sarà il nuovo Head of Design dei marchi europei del Gruppo Stellantis.
L’acquisto è azzeccatissimo, prima di tutto perché Vidal dove è andato ha fatto lavori eccellenti. Ha rifondato il design delle Peugeot e soprattutto dei Suv del marchio francese, creando un’identità forte, riconoscibile, moderna e pure bella: al mercato è piaciuta. In Renault, dove successivamente è passato fortemente voluto, si dice, da Luca de Meo, ha praticamente fatto la stessa cosa: ha svecchiato i modelli e, cosa tutt'altro che facile, ha dato un design iconico e rétro alla nuova generazione di elettriche, dalla R5 alla R4 fino alla Twingo.
Ora va in Stellantis e sarà una nuova sfida: ridare lustro e immagine ai modelli che verranno e soprattutto rifondare l’identità di marchi europei che sono anche iconici. Che poi è quello che ci vuole per controbattere l’offensiva hi-tech delle Case cinesi e delle loro tante novità a emissioni zero di cui si può dire tutto, ma proprio tutto, tranne che sono belle e piacciono.
Vidal, secondo noi, sa come si fa. Ci permettiamo solo un consiglio: richiami al centro stile Roberto Giolito. È stato il papà della 500 e all’Heritage, dove attualmente lavora (benissimo), è sprecato, secondo noi.
Comunque vada, ci auguriamo che la nomina di Vidal sia il segnale che forse qualcuno in Stellantis si è reso conto che serve più prodotto, ma soprattutto che piaccia e piaccia subito. Per battere la concorrenza cinese non serve fare meglio quello che sanno fare anche loro, ma fare al meglio quello che sappiamo fare solo noi europei e italiani.
Commenti
Posta un commento