Fiat 600 Hybrid: è mild hybrid o full hybrid?

Il powertrain ha la configurazione di un classico mild hybrid, ma permette alla vettura di muoversi anche utilizzando solo il motore elettrico, come sulle full hybrid. Un compromesso? Sì, ma a vantaggio di efficienza e consumi migliori 

Nuova Fiat 600 Hybrid è già ordinabile e in vendita con prezzi di listino che partono da 24.950 euro. È equipaggiata con un motore 3 cilindri a benzina 1.2 turbo da 100 Cv accoppiato al motogeneratore BSG (Belt Starter Generator) che provvede all’avviamento del 3 cilindri e a un propulsore elettrico da 21 kW (29 Cv) integrato nel cambio a doppia frizione. 

Questo tipo di sistema, che sarà utilizzato anche da Jeep Avenger, è già disponibile su Peugeot 3008 e 5008 ed è proposto, con un 1.5 a benzina, su modelli che vanno da Fiat Tipo a Jeep Compass è stato identificato da Stellantis come MHEV (Mild Hybrid Electric Vehicle) P2, quindi come un mild hybrid con l’unità elettrica a valle della frizione. 


Ciò significa che questo tipo di configurazione permette di muovere l’auto con il motore termico spento e scollegato dalle ruote: come avviene solo su una vettura full hybrid, non sulle classiche mild hybrid. 

Premessa: la tipologia del sistema ha un valore solo commerciale, perché sulla carta di circolazione l’indicazione della omologazione è ibrida in entrambi i casi.

La configurazione P2 si differenzia dai sistemi P0 e P1, che sono classificati come mild hybrid perché l’elettrico è direttamente collegato all’albero motore e quindi non può muovere a zero emissioni autonomamente la vettura: una mild hybrid, infatti, non può viaggiare in modalità full electric.

Il sistema P2 permette di viaggiare in elettrico come nelle più evolute configurazioni P3, P4 e P5 che identificano il powertrain full hybrid ma Stellantis precisa che si tratta di tecnologia MHEV P2.


Tecnicismi a parte, il pregio del sistema utilizzato da Fiat 600 è nella maggior semplicità rispetto a un classico powertrain full hybrid e nella maggiore efficienza rispetto ai mild hybrid. È un sistema progettato per far partire la vettura con il motore termico spento, se non viene richiesta la massima potenza e per farlo intervenire solo oltre i 30 km/h: in questo modo negli stop and go del traffico in città e nelle manovre di parcheggio la vettura si muove sempre silenziosamente, e a emissioni zero. Il propulsore elettrico eroga 21 kW contro i 32, 49 e 59 kW delle unità in dotazione alle full hybrid, così come la tensione della batteria è a 48 V contro i 200 V e oltre delle full hybrid: tutto ciò, all’atto pratico, significa che il sistema può far viaggiare la vettura a zero emissioni solo per brevi tratti e quando il pedale dell’acceleratore viene solamente sfiorato.

La batteria viene gestita dal software in modo da rimanere sempre intorno al 50% della ricarica, così da avere energia sufficiente per muovere la vettura ma anche per riceverne di nuova: quest’ultimo aspetto è importante perché, a differenza di quanto avviene sulle full hybrid, il motore a benzina non genera mai corrente per gli accumulatori. 

Il ciclo di funzionamento del motore termico, inoltre, non è il classico Otto ma il Miller, caratterizzato da una fase di compressione minore rispetto a quella di espansione per migliorare l’efficienza del motore e abbassare i consumi.

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