Dacia Sandriders: storica doppietta al debutto nel Rally del Marocco
Il nuovo prototipo con cui Dacia parteciperà alla Dakar 2025 ha conquistato un brillante successo, con Al-Attiyah primo e Loeb secondo, all’esordio, che doveva essere un test, in una prova del campionato mondiale rally-raid: un’impresa mai riuscita, in passato, a un grande costruttore
Doveva essere, nei programmi della Casa, un test, si è trasformato in un clamoroso successo il debutto al Rally del Marocco, prova conclusiva del mondiale Rally-Raid 2024 FIA, del nuovo team Dacia, ribattezzato The Dacia Sandriders, che parteciperà, per la prima volta, alla Dakar 2025, che si svolgerà in Arabia Saudita dal 3 all’11 gennaio prossimi. Nessun grande costruttore, in passato, è riuscito a vincere una gara di rally-raid alla prima partecipazione: da Volkswagen a Mini, da Toyota a Peugeot, da Audi a Ford, per tutti questi grandi marchi il debutto si è sempre concluso fuori dal podio più alto.
Ad aggiudicarsi la vittoria Nasser Al-Attiyah ed Edouard Boulanger, che hanno preso il comando fin dalla prima tappa, si sono aggiudicati il titolo di Campioni del Mondo 2024 di Rally- raid: una prestazione che ha permesso al pilota del Qatar di conquistare per la terza volta il titolo di campione del mondo Rally-Raid e per la settima volta il successo nel Rally del Marocco. Al secondo posto in classifica generale il pilota Dacia Sébastien Loeb con Fabian Lurquin mentre il terzo equipaggio Dacia con Cristina Gutierrez Herrero e Pablo Moreno come copilota ha concluso in settima posizione. “Alla Dakar la battaglia sarà molto aperta” ha commentato Al-Attiyah “Da parte nostra arriveremo con una macchina nuova di zecca. Ecco perché siamo molto contenti di questo risultato per la squadra”.
Sviluppato in collaborazione con il team di Prodrive, azienda britannica specializzata nel motorsport, il prototipo Sandrider sarà al via nella classe Ultimate T1+ puntando su agilità e leggerezza. Il peso totale di Sandrider, infatti, è inferiore di circa 15 kg rispetto ai prototipi comparabili, grazie a un telaio tubolare alleggerito eliminando tutti i pannelli superflui della carrozzeria e adottando il carbonio per gli altri, facendo a meno di tutti gli elementi decorativi e optando per un motore più compatto e meno pesante. Per ottimizzare la trazione e il comportamento dinamico di Sandrider, la suddivisione del peso tra anteriore e posteriore è stata sensibilmente aumentata nella parte anteriore. Molto curata anche l’aerodinamica del prototipo: resistenza e portanza, infatti, sono state rispettivamente diminuite del 10% e del 40% rispetto ai concorrenti per tenere bassi i consumi e al tempo stesso migliorare le prestazioni.
Il motore, alimentato con carburante sintetico della Aramco, è un V6 biturbo 3.0 da 360 Cv e 539 Nm abbinato alla trazione integrale e al cambio sequenziale sei marce. È privo di un powertrain ibrido ma è alimentato da un carburante sintetico fornito da Aramco e prodotto combinando l’idrogeno rinnovabile con l’anidride carbonica catturata, ottenendo in questo modo un prodotto a basso contenuto di carbonio compatibile con gli attuali propulsori. Sandrider è lungo 4,14 metri, largo 2,29 e alto 1,81 con un passo di 3 metri. Per garantire la massima visibilità gli sbalzi sono stati ridotti al minimo (590 mm anteriormente e 550 mm posteriormente) e sulla parte superiore della plancia è stata applicata una speciale vernice antiriflesso di derivazione aeronautica. Sandrider può contare sull’ultima generazione di pneumatici BF Goodrich che garantiscono un’aderenza ottimale su tutte le superfici, con la massima resistenza anche a urti e perforazioni.
L’abitacolo è equipaggiato con sedili Sabelt rivestiti di tessuti specifici e antibatterici che regolano l’umidità e ogni dettaglio è stato curato nei minimi dettagli per adattarsi alle condizioni estreme tipiche delle gare rally-raid. Le ruote di scorta non sono carenate per risultare più facili da utilizzare. Allo stesso modo, l’equipaggio può avere rapido accesso agli attrezzi di bordo, senza dover gestire una cassetta apposita. Un esempio: i dadi di fissaggio possono essere appoggiati su un’apposita superficie magnetica integrata nella carrozzeria nel caso in cui si dovessero togliere, evitando così di perderli nella sabbia. Affinché la temperatura non si innalzi troppo nell’abitacolo, i progettisti hanno aggiunto pigmenti che agiscono contro i raggi infrarossi direttamente nel carbonio del veicolo, processo il cui brevetto è stato depositato.
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