Alpine: la strategia nel motorsport sarà ad ampio raggio
Nel 2025 il brand sportivo di Renault corre in F.1 e nell’Endurance, come solo altri due marchi, la Ferrari e l’Aston Martin, ma è anche in gara in Moto GP col team Pramac Yamaha
Alpine pigliatutto? Cosa non si fa per rendere protagonista il marchio sportivo del gruppo Renault pronto anche ad offrire un’ondata di nuovi modelli per lo più elettrici. L’occasione è stata l'evento di presentazione della monoposto di Formula 1 2025. Luca de Meo, ceo del gruppo Renault, ha fatto il punto della situazione. “Abbiamo moltiplicato le vendite per tre con la stessa auto, la A110, ormai alla fine del ciclo di vita. Di solito le auto a fine carriera quasi non si vendono più, ma si dà il caso che noi abbiamo moltiplicato per tre le vendite”. Con tutto il bene si può avere per la simpatica A110, rappresenta il passato del brand, tuttavia il recente aggiornamento della gamma ha garantito un discreto successo.
Più cruciale sarà l’ondata di modelli elettrici all’orizzonte. A cominciare dalla A290 che ha condiviso la vittoria dell’Auto dell’Anno 2025 insieme alla Renault 5, da cui deriva, ma che non ha contribuito più di tanto all’ambito riconoscimento.
Quanto alla Formula 1 la presenza di Alpine spiega Luca de Meo che intendeva soltanto fare funzionare finanziariamente il coinvolgimento del gruppo Renault nella disciplina regina dello sport motoristico. “Abbiamo deciso di cambiare il propulsore, ottenendolo da un fornitore (Mercedes), oltre a tutto il lavoro che stiamo anche facendo sulla struttura dei costi e anche sul supporto che possiamo ottenere dagli sponsor”.
L’obiettivo di de Meo era di rendere accettabile per un gruppo come Renault la presenza in Formula 1. Si tratta di soldi, ma spesi bene. Del resto la F.1 e il suo pubblico, in forte crescita, hanno già svolto un ruolo fondamentale nel garantire la visibilità ad un marchio in tutto il mondo. “Se si calcola che il valore del marchio Alpine rispetto a quattro anni fa si è moltiplicato per tre – spiega De Meo – significa che la Formula uno è un ottimo investimento di marketing”. Alimentato da un calendario più lungo e globale la Formula Uno è ormai in grado di restituire visibilità per i team coinvolti. “La Formula Uno è l’apice dell’industria automobilistica visto che a gareggiare sono marchi come Ferrari e Mercedes insieme ad altri brand con nomi più bizzarri. Guai, però, ad aprire troppo il numero di squadre e assicurarsi che la valutazione del team vada nella giusta direzione”.
Diverso il discorso dei lanci di veicoli elettrici e dei Suv. Qui la necessità è di avere un modello di hypercar irraggiungibile per mantenersi desiderabili: Alfa Romeo ha la 33 Stradale, la Lotus l’Evija e presto l’Alpine avrà la Alpenglow, quando arriverà? “Stiamo lavorando su un motore a combustione – lo conferma De Meo – che possa superare i 700 cavalli o qualcosa del genere. Potrà essere anche su strada e verrà prodotta in un numero molto limitato”.
Ma visto che Alpine non è l’unico brand sportivo del gruppo, non andrebbe preso in discussione anche Renault Sport. “Ufficialmente il brand Renault Sport è stato messo in frigorifero – lo spiega Luca de Meo – perché abbiamo deciso che tutto ciò che sarebbe andato sulle iniziative sportive, sarebbe stato costruito intorno ad Alpine”.
Ci sarebbe da chiedersi se una mini supercar come la Renault Five Turbo un hot car a trazione posteriore da 500 Cv avrà un futuro o no. Per Luca de Meo ha senso. “La Renault Five Turbo non è mai stata un’Alpine, ma era e resta una Renault. Se vuoi fare qualcosa di autentico devi rispettare la storia del brand. Abbiamo idee su come fare rivivere dei modelli iconici del passato…” Tirando le somme Alpine manterrà la sua posizione di marchio sportivo per i modelli e per il marketing. Quanto a Renault ci penserà il centro stile ad individuare che tipo di sportività sarà all’altezza di un marchio sempre a caccia di nuovi proseliti. Amen!
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